Classico della letteratura licenziosa, è talmente sboccato, irriverente e peccaminoso che può imbarazzare chi legge per la prima volta i micidiali sonetti caudati de "il flagello dei Principi, il divin Pietro Aretino", come lo definisce Ludovico Ariosto nell'Orlando furioso. Un personaggio che certamente non passa inosservato a distanza di secoli tanto da essere immortalato anche da diversi film.